lunedì 9 gennaio 2012

IL SUO PENSIERO.

Come tutti i trascendentalisti, anche Wright considerava la natura in termini mistici. Credeva fermamente che più l'uomo restava vicino alla natura, più il suo benessere personale, spirituale e anche fisico, si sviluppava come conseguenza diretta di questa vicinanza. Wright amava riferirsi al suo modo di pensare la natura come di una "Natura scritta con una "N" maiuscola, come si scrive Dio con una "D" maiuscola".
Per questa concezione, questa venerazione e, di conseguenza, per questo rispetto della natura, i suoi edifici integrati nel paesaggio avevano tutti uno scopo comune: permettere all'uomo di fare l'esperienza del bello naturale e di esserne partecipe con gioia e meraviglia. Oggi noi parliamo di architettura di esterni, di progettazione ambientale e usiamo termini sofisticati che, in realtà, indicano tutti la stessa cosa: il rispetto per la Terra. Senza questo rispetto, noi sappiamo che essa diventerà un pianeta morto, sovrastato da un cielo morto anch'esso. Oggi la nostra civiltà si trova concretamente di fronte a questa minaccia e, per la prima volta, comincia ad avere una paura e a prendere iniziative che sono il risultato di essa. Circa cent'anni fa, Wright proponeva soluzioni in forma di architettura, mostrando come vivere in armonia con l'ambiente, non per paura ma per un amore profondo per le bellezze naturali. Era convinto che l'umanità, se integrata nel tessuto della natura, avrebbe reagito positivamente e si sarebbe sviluppata spiritualmente.
Solo gli edifici che Wright ha costruito superano l'eloquenza di cui ha dato prova parlando e scrivendo della natura.

Con queste idee e questi principi a disposizione Wright continuò a disegnare e a progettare opere che avrebbero cambiato il volto dell'architettura nel mondo. Definì le sue costruzioni "architettura organica"; affermava a volte che questa era un'architettura in cui tutte le parti sono collegate al tutto e in cui il tutto ha un rapporto con tutte le parti: continuità e integrità. Ma, in senso ancor più ampio e più profondo, diceva che una costruzione organica, quale sia la sua epoca di costruzione, è sempre adatta all'epoca, adatta al luogo e adatta all'uomo.
Dall'inizio alla fine, attraverso l'intero ventaglio delle sue opere, esiste un elemento importante che rimane costante, che prevale su tutte le altre considerazioni  e che è sempre la prima delle considerazioni dell'architetto: i valori umani. Questo elemento lo chiamava "umanità". Che si tratti di una semplice dimora o di un grande centro civico, di una fabbrica o di una cattedrale, di una fattoria o di una scuola, di una villa o di un grattacielo, là dove l'uomo è messo in relazione con gli edifici di Wright, egli ne occupa il posto centrale.
Nelle sue prime opere, Wright manifestò una conoscenza profonda e un rispetto costante nei confronti  dei materiali naturali e osservava che un tale rispetto faceva difetto agli architetti della sua epoca e delle epoche precedenti. La pietra, il mattone e il legno erano da tempo ricoperti, verniciati intonacati o modificati per rispondere alle esigenze. Lui utilizzò sempre questi materiali nel modo che gli sembrava più conforme alla loro stessa natura. Resosi conto ben presto che nel XX secolo il lavoro manuale sarebbe diventato più costoso e dunque sempre meni utilizzabile nell'architettura in generale, si rivolse alle macchine e ad altri materiali meno naturali.




Fonte: "Frank Lloyd Wright" Taschen.

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