BIOEDILIZIA (Edilizia Ecologica)
- L'architettura
sostenibile (detta anche green building, bioarchitettura o architettura
bioecologica) progetta e costruisce edifici per limitare gli impatti
nell'ambiente. Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile
è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla Baubiologie
(bioedilizia) nata negli anni '70 in Germania, e che si è poi sviluppata
includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile.
- Bioedilizia vuol dire scienza dell'habitat a misura
d'uomo, un concetto diverso dell'abitare, che considera la casa come qualcosa
che cresce nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente in armonia con tutto il resto
della natura. Progettare biocompatibilmente significa quindi, e soprattutto, integrare
l'organismo edilizio con l'ambiente nel quale è inserito utilizzando materiali
non inquinanti e riciclabili, impianti a basso consumo energetico e, per quanto
possibile, cercando di sfruttare le risorse naturali del posto. Ma come si
identifica un materiale ecologico e sostenibile dall'ambiente? In estrema
sintesi la sostenibilità di un materiale si definisce in relazione alla
riduzione ai minimi termini del suo impatto ambientale riferito all'intero
ciclo della sua vita.In altre parole, un materiale è tanto più sostenibile
quanto minore è l'energia, da un lato, e la produzione di rifiuti, dall'altro,
necessarie per l'estrazione delle materie prime di cui è fatto, per i cicli
intermedi di lavorazione per l'imballaggio, il trasporto e la distribuzione,
per l'applicazione, l'uso e il consumo e per l'eventuale riutilizzo o riciclo,
ed infine per la sua dismissione o smaltimento finale. La sostenibilità di un
materiale va valutata quindi "dalla culla alla tomba" attraverso
un'attenta analisi della sua biografia. La complessità e la grande
articolazione del settore produttivo rendono particolarmente arduo il compito
di valutare la qualità ecologica dei materiali edili e la stesura quindi di
corretti "ecobilanci". [...]
- Bioedilizia, come
costruire? Ricordate la favola dei tre porcellini? Fin da bambini sottilmente
abbiamo appreso l’idea che, per resistere ai pericoli (il lupo cattivo con il
suo potente soffio) solo i muri di solidi mattoni sono in grado di proteggerci
e non rovinarci addosso. Sarà per questo che inconsciamente, seppur in
contrapposizione a qualsiasi filosofia orientale dove invece si sostiene il
vantaggio della “flessibilità”, continuiamo a costruire case che al più piccolo
terremoto, smottamento, e in Italia non sono rari, ci cadono letteralmente
addosso, causando non poche vittime e danni. Con questo non voglio certo dire
che il “mattone” non serve per carità! Ma che sarebbe certamente utile, aprire
la nostra visuale prendendo coscienza del territorio nel quale vogliamo
costruire, degli elementi che quel luogo influenzano, dei vantaggi e svantaggi
che i vari tipi di costruzione presentano in relazione al posto, oltre che in
relazione al prezzo, al fattore termoisolante, e alle legislazioni regionali.
Dopo di ciò possiamo anche costruire la nostra casa in legno o paglia che non
ce ne pentiremo…
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