L’Architettura del paesaggio è l'omonimo in italiano di Landscape
Architecture, una disciplina introdotta per la prima volta, negli Stati
Uniti, all’Università di Harvard nel 1900, da Frederick Law Olmsted. Frederick
L. Olmsted (1822-1903) è stato un architetto e urbanista
statunitense. Fu uno dei primi architetti paesaggisti della storia,
interessato allo studio scientifico e tecnico dei problemi ambientali. E' stato
lui a realizzare il progetto per Central park a New York nel
1857, un vasto giardino all'inglese, il Prospect Park di
Brooklyn tra il 1865 e il 1888, il piano generale del complesso dell'università
di Berkeley nel 1866, il progetto per il villaggio di
Riverside nell'Illinois nel 1868 e molti parchi a
Brooklyn, New Britain, Fall River e Filadelfia. Svolse inoltre attività di
sostegno per la formazione di parchi nazionali e per la tutela dell'ambiente,
ed è stato responsabile della conservazione dell'area delle cascate del
Niagara.
L'architettura paesaggistica è una branca dell'architettura che
si occupa della progettazione di spazi aperti, quali parchi,
giardini, aree verdi, di progettare il territorio nelle sue parti non
edificate, valorizzando le risorse del paesaggio e conservando un corretto
equilibrio ambientale. Il paesaggista è colui che pianifica e
progetta paesaggi urbani e rurali nello spazio e nel tempo, sulla base delle
caratteristiche naturali e dei valori storici e culturali di quel territorio;
una delle coordinate principali è quindi caratterizzata dalla creazione e
dalla conservazione di paesaggi che soddisfino le esigenze umane, ma allo
stesso tempo quelle naturali, preservando nel contempo l'ambiente naturale e il
retaggio culturale.
L'opera dell'uomo sul territorio, da sempre, si intreccia e si affianca
con la storia politica, economica, sociale, scientifica ecc... E' chiaro dunque
quanto sia importante per un progettista analizzare l'evoluzione
dell'architettura del paesaggio, ma anche conoscere una sintesi
storica delle più significative trasformazioni operate dall'uomo sul territorio
(al fine di arrivare alla formazione di una coscienza critica nei confronti di
ciò, per poter riconoscere gli effetti positivi e negativi di tali
azioni), indagare la nostra storia culturale, ricca e significativa, sino
ad arrivare ad un'analisi completa di tutti gli aspetti rilevanti. A proposito
di questo possiamo giustamente parlare del paesaggio come documento
straordinario ed insostituibile delle vicende umane.